I bambini di oggi, che saranno i futuri professionisti del domani, per essere resilienti e prendere per mano la loro realizzazione personale, dovranno avvalersi di un plusvalore digitale che permetta loro di poter sviluppare competenze specifiche in un mondo che sta iniziando, solo ora, a ridefinire vecchi profili professionali e a conformarne dei nuovi.
Plusvalore digitale che non è costituito solo da capacità e abilità tecniche ma anche, e soprattutto, da apertura nei confronti delle novità, da disponibilità verso un apprendimento e un aggiornamento costante, da un ideare e un saper fare consapevole, agito con spirito autonomo e creativo in un clima partecipativo di collaborazione.
Ridefinizione professionale che mette in primo piano il ruolo dei docenti, che diventano i principali protagonisti, insieme alla famiglia, della responsabilità educativa e formativa di un nuovo modo di conoscere, di apprendere e di alimentare quel plusvalore digitale che fa la differenza tra le professioni di ieri e quelle di domani. In questo percorso di ristrutturazione e novità la scuola è tenuta ad attivare nuove strategie di insegnamento che non possono avvalersi soltanto della trasmissione dei dati, delle nozioni, di contenuti ma di un saper fare e creare con quei dati, quelle nozioni, quei contenuti, in un modo trasversale ed innovativo che tenga conto del ritmo del passo dei tempi.
La scuola si ristruttura quindi su una didattica per competenze che tiene conto dell’implementazione del plusvalore digitale, il quale agisce da leva al cambiamento strutturale della formazione curriculare delle nuove generazioni, in termini sia di acquisizioni tecniche, sia di comprensioni e attivazioni procedurali, sia di responsabilità partecipativa.
Nella chiarezza di un obiettivo così definito, il saper fare dei bambini, che nella linea del tempo diverrà il saper fare dei grandi, ha la necessità di strutturarsi e costituirsi su un assetto interno saldo e solido che possa permettere loro di affrontare con resilienza la sfida digitale che la Società ci porta necessariamente a dover affrontare. Sfida e opportunità per le vecchie e nuove generazioni unite insieme in questo progetto di crescita condiviso, nel quale la realizzazione individuale e sociale fa leva su quelle competenze di vita o Life Skills che sono poste alla base del benessere psicologico delle persone, bambini o adulti che siano.
Cosa sono le Life Skills?
Con il termine Life Skills ci si riferisce generalmente ad una gamma di abilità cognitive, sociali, emotive e relazionali di base che consentono alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale che in quello sociale. LeLife Skills permettono di sviluppare adattamenti positivi e sono poste alla base delle iniziative di promozione della salute mentale dei bambini e degli adolescenti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (1994) ha enucleato 10 competenze base che possono essere raggruppate in tre domini distinti (emotivo– relazionale – cognitivo) e che la scuola dovrebbe considerare nella ridefinizione della didattica per competenze.
- Consapevolezza di sé
- Gestione delle emozioni
- Gestione dello stress
- Comunicazione efficace
- Relazioni efficaci
- Empatia
- Pensiero creativo
- Pensiero critico
- Capacità di prendere decisioni
- Problem solving
Insieme mai soli. Buon lavoro!